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Papaya

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Papaya

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La papaya (frutto di Carica papaya L.) è conosciuta anche come frutto della vitalità grazie alla sua azione tonica, energetica e rivitalizzante. Ricca di antiossidanti, come carotenoidi, contiene anche elevate quantità di vitamina A e vitamina C. Scopriamola meglio.

Nella papaya sono presenti potenti antiossidanti come i carotenoidi e i flavonoidi che proteggono le nostre cellule dai radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare e da alcune gravi patologie.

Tra i carotenoidi spicca il licopene (una papaya media ne contiene 2,5 mg – Fonte: Carotenoid Database for U.S. Food, 1998), potente antiossidante naturale la cui azione è quella di combattere l’invecchiamento cellulare e la proliferazione cellulare causa di molteplici malattie cronico-degenerative.

Non sintetizzato dall’organismo, occorre procurarlo dagli alimenti che lo contengono e che sono rappresentati, come fonte privilegiata, per il 90% dal pomodoro e i suoi derivati, dal pompelmo rosa, dall’anguria, dall’uva, dall’albicocca e appunto dalla papaya.

Molto simile al melone, la papaya è un frutto molto dissetante grazie al suo elevato contenuto di acqua (circa 88%), inoltre ha ottime proprietà nutritive perché ricchissima di vitamine A, vitamina C (più del kiwi e delle carote!) e vitamina P, ha molte fibre, pochissimi grassi (0,3%) e un basso apporto calorico (circa 39 kcal per 100 grammi).

Dai frutti immaturi si ricava un enzima, la papaina: enzima proteolitico che può essere usato per la cura di difficoltà digestive grazie alla sua capacità di degradare le proteine. Questo enzima, infatti, facilita la digestione delle proteine ingerite e la sua azione è particolarmente evidente dopo i pasti frettolosi e abbondanti.

Nel frutto maturo la quantità di questo enzima risulta però più bassa. Questa funzione è particolarmente utile poiché dopo i 35 anni di età la produzione, da parte del pancreas, di enzimi con attività proteolitica diminuisce.

Inoltre la papaina, grazie a un suo effetto alcalinizzante, ristabilisce nell’organismo l’equilibrio acido-base spesso compromesso e squilibrato verso l’iperacidità da diversi fattori, come un’alimentazione non corretta, povera di frutta fresca e verdura, lo stress, un consumo eccessivo di farmaci, l’inquinamento ambientale e un’insufficiente attività fisica.

Una delle conseguenze dell’iperacidità è un aumento della formazione di radicali liberi che danneggiano le strutture cellulari.

 

Per 100 g di prodotto abbiamo:

  • 0.3 g di grassi
  • 0 mg di colesterolo
  • 8 mg di sodio
  • 182 mg di potassio
  • 11 g di carboidrati
  • 1.7 di fibre
  • 8 g di zucchero
  • 0.5 g di proteine

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DescriptionPapayaBananaMangoKiwiKiwi ZespriLime
ContentLa papaya (frutto di Carica papaya L.) è conosciuta anche come frutto della vitalità grazie alla sua azione tonica, energetica e rivitalizzante. Ricca di antiossidanti, come carotenoidi, contiene anche elevate quantità di vitamina A e vitamina C. Scopriamola meglio. Nella papaya sono presenti potenti antiossidanti come i carotenoidi e i flavonoidi che proteggono le nostre cellule dai radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare e da alcune gravi patologie. Tra i carotenoidi spicca il licopene (una papaya media ne contiene 2,5 mg – Fonte: Carotenoid Database for U.S. Food, 1998), potente antiossidante naturale la cui azione è quella di combattere l'invecchiamento cellulare e la proliferazione cellulare causa di molteplici malattie cronico-degenerative. Non sintetizzato dall’organismo, occorre procurarlo dagli alimenti che lo contengono e che sono rappresentati, come fonte privilegiata, per il 90% dal pomodoro e i suoi derivati, dal pompelmo rosa, dall’anguria, dall’uva, dall’albicocca e appunto dalla papaya. Molto simile al melone, la papaya è un frutto molto dissetante grazie al suo elevato contenuto di acqua (circa 88%), inoltre ha ottime proprietà nutritive perché ricchissima di vitamine A, vitamina C (più del kiwi e delle carote!) e vitamina P, ha molte fibre, pochissimi grassi (0,3%) e un basso apporto calorico (circa 39 kcal per 100 grammi). Dai frutti immaturi si ricava un enzima, la papaina: enzima proteolitico che può essere usato per la cura di difficoltà digestive grazie alla sua capacità di degradare le proteine. Questo enzima, infatti, facilita la digestione delle proteine ingerite e la sua azione è particolarmente evidente dopo i pasti frettolosi e abbondanti. Nel frutto maturo la quantità di questo enzima risulta però più bassa. Questa funzione è particolarmente utile poiché dopo i 35 anni di età la produzione, da parte del pancreas, di enzimi con attività proteolitica diminuisce. Inoltre la papaina, grazie a un suo effetto alcalinizzante, ristabilisce nell’organismo l’equilibrio acido-base spesso compromesso e squilibrato verso l’iperacidità da diversi fattori, come un’alimentazione non corretta, povera di frutta fresca e verdura, lo stress, un consumo eccessivo di farmaci, l’inquinamento ambientale e un’insufficiente attività fisica. Una delle conseguenze dell’iperacidità è un aumento della formazione di radicali liberi che danneggiano le strutture cellulari.   Per 100 g di prodotto abbiamo:
  • 0.3 g di grassi
  • 0 mg di colesterolo
  • 8 mg di sodio
  • 182 mg di potassio
  • 11 g di carboidrati
  • 1.7 di fibre
  • 8 g di zucchero
  • 0.5 g di proteine
La banana è costituita prevalentemente da acqua (75 %). Non è pertanto molto diversa dal resto degli altri frutti polposi, e anzi, sembra contenerne meno della maggior parte di quelli locali come mela, pera, prugna, pesca, albicocca, ciliegia, fragola, anguria, melone ecc. Alla banana sono attribuite proprietà remineralizzanti, gli oligoelementi della banana, esattamente come per gli altri frutti, il potassio è da considerare il minerale più importante – anche se, per qualche motivo, la banana viene considerata una vera e propria "miniera" di questo nutriente. È per questo motivo che viene soventemente consigliata nella dieta di chi suda molto – come gli sportivi, poiché il potassio e il sodio sono i due minerali maggiormente perduti con la sudorazione – e dell'iperteso – il potassio ha proprietà ipotensive. Seguono calcio, fosforo, rame e ferro. Il ferro contenuto nella banana non è particolarmente utile in caso di anemia, perché scarsamente biodisponibile. Vi sono molteplici trucchi e ricette per sfruttare al meglio persino le banane un pochino troppo mature.   Valori per 100 g:
  • Energia 89,0 kcal
  • Carboidrati TOT      22,84 g
  • di cui zuccheri solubili   12.23 g
  • Fibre    2,6 g
  • Grassi TOT 0,33 g
  • Proteine     1,09 g
  Vitamine:
  • Tiamina (vit B1) 0,031 mg
  • Riboflavina (B2)      0,073 mg
  • Niacina (vit PP) 0,665 mg
  • Acido pantotenico (vit B5)   0,334 mg
  • Piridossina (vit B6)  0,40 mg
  • Folati, DFE 20,0 mcg
  • Colina  9,8 mg
  • Vitamina C (acido ascorbico)    8,7 mg
  Minerali :
  • Ferro    0,26 mg
  • Magnesio   27,0 mg
  • Manganese 0,27 mg
  • Fosforo 22,0 mg
  • Potassio     358,0 mg
  • Zinco   0,15 mg
  • Sodio   1,0 mg
  • Acqua  74,91 g
"Il re dei frutti", il frutto del mango è uno dei frutti più popolari al mondo. L'albero si crede sia originario della pianura sub-himalayana del subcontinente indiano e botanicamente, questo frutto esotico, appartiene alla famiglia delle Anacardiaceae, che comprende alberi come anacardi, pistacchio, etc. Il mango è un frutto tropicale dal gusto dolce, poco acidulo, e dal sapore e profumo inconfondibili. È anche una fonte nutrizionale di acqua, fruttosio, fibra alimentare e minerali, soprattutto potassio; ha un apporto calorico medio-elevato, simile a quello dei nostri frutti autunnali ad esempio cachi, uva, spremuta di melograno, mandarini ecc. Il modo più semplice di pulirlo è tagliare due fette spesse passando la lama il più vicino possibile al nocciolo centrale. Per ricavare la polpa, basta inciderla con tagli a griglia, in modo da formare tanti cubetti, e poi "spingerli" in fuori staccandola delicatamente dalla buccia. Oppure si può pelare con un coltellino e ridurre a spicchi sottili. Nel nostro paese, il mango si consuma principalmente crudo e fresco, oppure sotto forma di succo di frutta, centrifugato, estratto; in ambito culinario, può costituire un ingrediente per dolci, gelati e granite. All'estero invece, dove fa parte della tradizione gastronomica locale, il mango si mangia anche cotto e all'interno di moltissime ricette. Molto ricco d'acqua e di potassio, il mango contribuisce al mantenimento dello stato di idratazione, precario soprattutto nello sportivo e nell'anziano. Il mango, infine, aiuta la digestione grazie alla presenza di enzimi, e può aiutare nella perdita di peso.   100 g di mango contengono 53 kcal / 222 kj. Inoltre, per 100 g di prodotto crudo abbiamo:
  • Acqua 82,80g
  • Carboidrati 12,60g
  • Zuccheri solubili 12,60g
  • Proteine 1g
  • Grassi 0,20g
  • Fibra totale 1,60g
  • Sodio 1mg
  • Potassio 250mg
  • Ferro 0,50mg
  • Calcio 7mg
  • Fosforo 11mg
  • Vitamina A 533µg
  • Vitamina C 28mg
 
I frutti delle diverse varietà di kiwi hanno forme e colori differenti; in Italia, le due varietà commercializzate con buona diffusione sul territorio sono il kiwi VERDE ed il kiwi ORO. Entrambi hanno la forma e le dimensioni di un tubero ed al centro del frutto contengono numerosi e piccoli semi di colore nero; le differenze consistono nella forma, nel colore della polpa e nella buccia; il primo è ovale con polpa verde e buccia pelosa invece il secondo è più allungato, con polpa giallognola e buccia priva di peluria. Con i suoi 620 mg di acido alfa-linolenico per grammo, l'olio di semi di kiwi rappresenta in assoluto una delle fonti più generose di questo acido grasso essenziale, capostipite degli ormai "famosi" omega tre. Il kiwi, infine, è inserito nella lista degli alimenti tipicamente ritenuti lassativi e tale effetto, variabile da persona a persona, è da attribuirsi in parte alla buona presenza di fibra solubile. Rientra tutt'oggi nella lista delle allergie alimentari più diffuse al mondo e il principale imputato nella comparsa di questi fenomeni allergici è una proteina, l'enzima actinidina Esso è un frutto prelibato, adatto a molteplici ricette, ad esempio è possibile abbinarlo ad arance e mela oppure allo zenzero per gustare molti frullati dimagranti, energetici e dissetanti. Per riconoscere un buon kiwi, In linea generale, si deve presentare con la buccia integra e quindi senza segni particolari, con una forma regolare e non deve essere né troppo acerbo né troppo morbido, per poter essere consumato in assoluta tranquillità.   100 g contengono 44 kcal / 184 kj e inoltre:
  • Acqua 84,60 g
  • Carboidrati 9 g
  • Zuccheri solubili 9 g
  • Proteine 1,2 g
  • Grassi 0,6 g
  • Colesterolo 0 g
  • Fibra totale 2,20 g
  • Sodio 5 mg
  • Potassio 400 mg
  • Ferro 0,50 mg
  • Calcio 25 mg
  • Fosforo 70 mg
  • Magnesio 12mg
I frutti delle diverse varietà di kiwi hanno forme e colori differenti; in Italia, le due varietà commercializzate con buona diffusione sul territorio sono il kiwi VERDE ed il kiwi ORO. Entrambi hanno la forma e le dimensioni di un tubero ed al centro del frutto contengono numerosi e piccoli semi di colore nero; le differenze consistono nella forma, nel colore della polpa e nella buccia; il primo è ovale con polpa verde e buccia pelosa, mentre il secondo è più allungato, con polpa giallognola e buccia priva di peluria. Con i suoi 620 mg di acido alfa-linolenico per grammo, l'olio di semi di kiwi rappresenta in assoluto una delle fonti più generose di questo acido grasso essenziale, capostipite degli ormai "famosi" omega tre. Il kiwi, infine, è inserito nella lista degli alimenti tipicamente ritenuti lassativi e tale effetto, variabile da persona a persona, è da attribuirsi in parte alla buona presenza di fibra solubile. Rientra tutt'oggi nella lista delle allergie alimentari più diffuse al mondo e il principale imputato nella comparsa di questi fenomeni allergici è una proteina, l'enzima actinidina Esso è un frutto prelibato, adatto a molteplici ricette, ad esempio è possibile abbinarlo ad arance e mela oppure allo zenzero per gustare molti frullati dimagranti, energetici e dissetanti. Per riconoscere un buon kiwi, In linea generale, si deve presentare con la buccia integra e quindi senza segni particolari, con una forma regolare e non deve essere né troppo acerbo né troppo morbido, per poter essere consumato in assoluta tranquillità.   100 g di kiwi contengono 44 kcal / 184 kj e inoltre:
  • Acqua 84,60 g
  • Carboidrati 9 g
  • Zuccheri solubili 9 g
  • Proteine 1,2 g
  • Grassi 0,6 g
  • Colesterolo 0 g
  • Fibra totale 2,20 g
  • Sodio 5 mg
  • Potassio 400 mg
  • Ferro 0,50 mg
  • Calcio 25 mg
  • Fosforo 70 mg
  • Magnesio 12mg
La limetta, conosciuta commercialmente anche come lime è un alberello di forma irregolare di 4-5 metri d’altezza della famiglia delle Rutaceae. Il suo frutto, ancora scarsamente utilizzato, spesso è confuso con il limone o talvolta considerato come la traduzione in inglese del termine “limone”. In realtà non è lo stesso agrume, pur appartenendo alla stessa famiglia, si ipotizza che si tratti di un ibrido tra il cedro e il limone ma non tutti gli esperti sono d'accordo sulla sua origine. Vengono utilizzati per condire i cibi, insaporire le bevande e la loro produzione agricola rende disponibili i frutti per tutto l'anno. Come quest’ultimo, il lime contiene molta vitamina C (che ha un potere antiossidante e potenzia le difese immunitarie), vitamine del gruppo B (utili per il sistema nervoso), sali minerali (soprattutto il potassio e magnesio), acido folico, flavonoidi, mucillagini e acidi organici. Se mangiati abitualmente aiutano a mantenere lo stato di idratazione poiché rappresentano una ricca fonte di acqua. I valori nutrizionali del lime e le sue proprietà terapeutiche sono praticamente molto simili a quelle del limone. Per 100 gr l'apporto calorico è di 14 kcal dovute alla presenza di:
  • acqua circa 90g
  • carboidrati 8g
  • proteine meno di 0,5g
  • fibra meno di 0,5g
WeightN/AN/AN/AN/AN/AN/A
DimensionsN/AN/AN/AN/AN/AN/A
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